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Nel romanzo Artemisia, di Anna Banti, ho letto:

Ma non c'è gusto né rischi a fendere oggi questa folla di Toledo stracciata e pomposa, attenta solo agli equipaggi ricchi, ai funerali, ai lazzi dei lazzari, alle ceste delle ciambelle e dei mandorlati.

Ho letto tutte le accezioni del verbo "stracciare" nel vocabolario Treccani. Comunque, non riesco a immaginare cosa possa essere una "folla stracciata". Me lo sapreste spiegare?

Charo
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Prova a considerare insieme i due aggettivi: stracciata e pomposa indicano due qualità opposte. Immagina un abito lacero e uno lussuoso: sono entrambi "eccessivi", "esagerati". La folla di Toledo, in questa descrizione, è così e non solo per gli abiti che indossa, ma anche (forse, soprattutto) per le cose a cui si interessa.

Benedetta
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In questo contesto "stracciata" sta a significare "indignata". Quindi la folla era indignata.

  • È una forma dialettica figurativa neo barocca. Le persone come segno di indignazione si strappavano le vesti di dosso "letteralmente". Gesto di indignazione e disprezzo. Perché strapparsi le vesti? Nel periodo diciamo pomposo per rimanere sui vocaboli le persone, per un disgusto tale, indignazione tale, non si limitavano a lavarle le vesti, ma, sempre in forma figurativa, se le stracciavano di dosso. Forma che nel dialetto Napoletano è rimasta. – Anton Black antonblack_com Jun 19 '17 at 06:15
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    Hai qualche fonte? – DaG Jun 19 '17 at 07:58
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    Indignata? Non mi pare difendibile senza fonti adeguate. – egreg Jun 19 '17 at 10:35
  • hahsahhaha. le consiglio di leggere un po di letteratura neobarocca o rococò. ' – Anton Black antonblack_com Jun 19 '17 at 14:06
  • @AntonBlackantonblack_com Dubito che Anna Banti (1895–1985) abbia a che fare con la letteratura neobarocca o rococò. – egreg Jun 19 '17 at 15:37
  • @AntonBlackantonblack_com: Quando hai finito di ridere, visto che le tue letture sono tanto migliori delle nostre ci trovi un paio di passi in cui è esplicito l'uso che dici? – DaG Jun 19 '17 at 20:53