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Sono stato corretto nel dire

"[...] al tempo del fu Giovanni."

dove "fu" indica, similmente a quanto avviene nel noto titolo "Il fu Mattia Pascal", la persona dell'ormai defunto Giovanni. La frase non è precisamente quella, ma l'errore attribuito al significato da me "assunto" sì.

È pertanto, sia nel contesto colloquiale che in quello scritto ("formale"), una forma accettabile?

edmz
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  • Non ho nulla da aggiungere dal punto di vista grammaticale, ma visto che si parla di contesto formale, credo sia importante tenere in considerazione come sarà percepito dal lettore. Ad esempio, se anche fosse giusto, ma il tuo capo pensasse che fosse sbagliato, comunque non sarebbe un buon risultato per te. Se al contrario il testo fosse scritto per un lettore con una buona conoscenza letteraria gli verrà in mente, appunto, il testo di Pirandello. – gabriele Apr 24 '15 at 16:31

2 Answers2

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Il Treccani lo registra senza nessuna marca d'uso del tipo “colloquiale” o simili; Pirandello, come menzioni giustamente, ne fa il titolo di un romanzo. Come si può pensare che sia errato?

DaG
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  • Ho letto questa espressione molte volte nei romanzi di Camilleri. – Charo Apr 24 '15 at 15:51
  • Per esempio, «Il fu raggiuneri Cosimo Barletta era stato ammazzato mentri ...» (Andrea Camilleri, Un covo di vipere). – Charo Apr 24 '15 at 15:54
  • Direi che l'uso è formale e soprattutto letterario. Probabilmente al sud è rimasto come uso colloquiale. Non mi viene in mente però quale espressione alternativa viene comunemente usata. Forse buon o forse nessuna citando solo il nome della persona. –  Apr 24 '15 at 15:59
  • Concordo con te, @DaG: nemmeno a me sembra errato. Mi domandavo, perciò, se fosse incorretto utilizzarlo in produzioni scritte, dove il lessico e la grammatica sono più stretti, a differenza proprio di un libro dove la questione è più sciolta; spero tu capisca cosa intendo. – edmz Apr 24 '15 at 16:04
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    @Josh61: Un altro modo molto colloquiale (e che può risultare fastidioso) è “povero”: “come diceva sempre il povero Mario...” Poi ci sono “buonanima” e altri. Personalmente, uso il nome da solo, senza attributi o apposizioni, col verbo al passato se serve. – DaG Apr 24 '15 at 16:09
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    @black: Penso di capire, ma non credo proprio che Pirandello mirasse qui specificamente a un effetto informale o simili. – DaG Apr 24 '15 at 16:12
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    Secondo me, il tono di Camilleri nell'esempio citato (e altri esempi simili), non è tanto colloquiale, ma piuttosto ironico. L'origine dialettale di alcune parole è dovuto al fatto che l'autore cerca di descrivere quello che sta pensando il commissario Montalbano. – Charo Apr 24 '15 at 16:35
  • @Charo: é vero, ma credo che in questo caso la scelta de "il fu" piuttosto che "il defunto" o simili sia stata ininfluente. Quella che segue é speculazione, ma "il fu" mi sembra in qualche modo piú "in personaggio", piú consono al parlare siciliano con il suo amore per il passato remoto; in una storia ambientata al nord forse sarebbe stato "il defunto ragionier Brambilla". – Tobia Tesan Apr 24 '15 at 19:49
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"Il fu" è un corrispettivo quasi 1:1 dell'inglese "the late Joe Public".

È una variante di registro leggermente più formale (non informale) di "il defunto Mario Rossi", ma è comunque una forma diffusissima e valida in quasi tutti i contesti.

Insieme a "il defunto Mario Rossi" copre il 90% dei casi che non richiedono una particolare connotazione.

DaG
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Tobia Tesan
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