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Buonasera. Nel mio libro c'è un esercizio che dice: "Sei stato troppo duro con lui! Forse è meglio se ci parli da padre a figlio." Non dovrebbe essere "vi" invece? Perché è una terza persona parlando con il padre, probabilemente la mamma, ma l'esercizio dice "ci parli". Non dovrebbe essere "vi parli"? Perché sono soltanto il padre e il figlio.

Charo
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Hamr
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    civi. Dovrebbe essere gli – egreg Jul 11 '17 at 06:44
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    Perché, @egreg? Che c'è che non va in “parlaci tu”? Come chiarisce la voce citata da Gio, non è lo stesso che sostituire “gli” con “ci” (come in “ce lo dico io”). – DaG Jul 11 '17 at 08:02
  • @DaG Pensi che “parlaci tu” sia proprio corretto? – egreg Jul 11 '17 at 08:03
  • @egreg. Sì, per questo ti chiedo che cosa c'è che non va. – DaG Jul 11 '17 at 08:05
  • @DaG Abbiamo idee diverse su questo, apparentemente: io considero “parlaci tu” scorretto, anche se purtroppo usato. Trovo assurdo che un libro di italiano per stranieri lo dia come corretto. – egreg Jul 11 '17 at 08:06
  • @egreg. Oltre alla voce citata da Gio, è pertinente questo estratto dalla Treccani: – DaG Jul 11 '17 at 08:07
  • «Riferito a persona, quando non mantiene in qualche modo il suo valore di avverbio locativo (come per es. nelle frasi: da loro io non ci vado volentieri; da quel ragazzo non ci si ricava nulla di buono), è corretto solo per significare «con lui, con lei, con loro», quando questi pronomi (o il nome della persona) sono già espressi o si possono facilmente sottintendere: con lui è tanto tempo che non ci vado più; ci discorreva già da un anno quando si sono fidanzati. È invece dialettale l’uso del ci nel senso di «a lui, a lei, a loro» (per es.: ci dissi, ci diedi, ci apro subito).» – DaG Jul 11 '17 at 08:07
  • Qui non sostituisce “gli”, ma è un lecito “con lui”. – DaG Jul 11 '17 at 08:07
  • Vedi anche http://www.corriere.it/Rubriche/Scioglilingua/2007/30novembre.shtml (cercando “parlaci”). – DaG Jul 11 '17 at 08:08
  • @egreg: «Trovo assurdo che un libro di italiano per stranieri lo dia come corretto», e il Sabatini-Colletti, e il Treccani, e lo Zingarelli («con lui, con lei, con loro: non ci vado d'accordo; non ci esco da un bel po'») e vari linguisti, e classici come il Petrocchi e il Fanfani... – DaG Jul 11 '17 at 08:13
  • @DaG Potrei anche, obtorto collo, accettare “parlaci tu”, ma qui non può essere “parla con lui da padre a figlio”, perché qui chi parla è il padre e il figlio ascolta. Quindi è “parla a lui da padre a figlio”. – egreg Jul 11 '17 at 08:15
  • @egreg: Che cos'ha che non va “parla con lui da padre a figlio”? “Ho parlato con mio figlio dei suoi problemi” non è più scorretto di “Ho parlato a mio figlio dei suoi problemi”; semmai ha una sfumatura diversa. No? EDIT: Forse ho capito: tu la vedi come una predica che fa il padre mentre il figlio ascolta zitto, mentre io immagino un dialogo fra i due. È così? – DaG Jul 11 '17 at 08:20
  • @DaG Esattamente. Non riesco proprio a convincermi che “ci” in questo caso sia un modo da insegnare ai principianti. Apre la strada a “ci ho detto che la smetta”. – egreg Jul 11 '17 at 09:47
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    @egreg - in realtà è molto diffuso e i vari dizionari ne confermano l'uso anche se in contesti informali. Probabilmente la grammatica su cui OP sta studiando dovrebbe precisare l'uso colloquiale e l'uso grammaticalmente più corretto. –  Jul 11 '17 at 12:33
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    Mi sembra che il “parlare da padre a figlio”, invece che in modo duro, sia un modo per dire che la persona deve parlare «con» e non «a», quindi il «ci» è il pronome giusto. Non vedo rischi verso usi “scorretti”… – Benedetta Feb 18 '20 at 21:45

2 Answers2

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L'uso della particella pronominale "ci" al posto del pronome personale "gli" viene considerato informale o regionale:

  • pron. dimostr. A ciò, di ciò ecc., con riferimento, anche generico, a cosa o a situazione: non ci pensare più; ci puoi giurare; con riferimento a pers. (a parte gli usi pop. e region. in cui sostituisce gli: ci dico), si adopera soltanto nel senso di “con lui”, “con lei”, “con loro” o sim., oppure in combinazione con un altro pron.: ci ho parlato; su di te non ci si può contare.

Come pronome dimostrativo "vi" si usa in riferimento a luoghi o situazioni più che a persone:

  • con ciò, su ciò, con riferimento, anche generico, a cosa o situazione: non vi vedo niente di male; c'è una riunione importante, vi prenderà parte anche il presidente

(Sabatini Colletti)

Charo
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    Sono d'accordo sul fatto che questo uso di "ci" corrisponda al primo brano del Sabatini Colletti che hai citato, ma il dizionario non dice che si tratti di una sostituzione di "gli" con "ci" considerata colloquiale o regionale. Semplicemente si tratta di "è meglio se parli con lui" = "è meglio se ci parli". – Charo Jul 12 '17 at 08:02
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    È come l'esempio che se ne fa qui: lavori con lui? Sì, ci* lavoro spesso.* – Charo Jul 12 '17 at 08:13
  • @Charo - scusa ma in realtà si usa al posto di "gli". "È meglio se gli parli", vs "è meglio se ci parli". –  Jul 12 '17 at 08:15
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    Penso che il problema provenga dal fatto che il verbo "parlare" ammette sia la preposizione "con" che la preposizione "a". "Parla con lui" corrisponde a "parlaci", mentre "parla a lui" corrisponde a "parlagli". – Charo Jul 12 '17 at 08:21
  • @Charo - può essere, in realtà le particelle pronominali sono molto usate, anche se spesso a sproposito, per cui sono entrate con forza nel linguaggio comune. Tieni conto ad esempio che la puoi usare anche al plurale. "I parlo a loro" vs "io ci parlo". Nel linguaggio parlato tutto quello che semplifica la stuttura della frase viene molto usato. –  Jul 12 '17 at 08:25
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    Ha perfettamente ragione @Charo: sarebbe bene chiarire il fatto che “ci lavoro”, “ci vado a spasso” etc., dove “ci” sta per “con lui/lei/loro” è perfettamente corretto (nel senso che è conforme alla norma dell'italiano standard) e non ha nulla di popolare o regionale. “Ci do un regalo” (= “gli do un regalo”), invece è diffuso in alcune regioni e alcuni registri linguistici ma non è ammesso dall'italiano standard. “Ci parlo” è ambiguo perché, come fa notare Charo, “parlare” si può costruire a seconda dei casi sia con “a” che con “con”. – DaG Jul 12 '17 at 11:18
  • @DaG - non ne sono convinto, posta tu una risposta con queste considerazione. Poi io cancello la mia. Nessun problema. –  Jul 12 '17 at 11:29
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    Ma la tua risposta va benissimo, @Gio. Indipendentemente dalle tue opinioni personali, lì c'è scritto tutto nella corretta formulazione del Sabatini-Coletti. Mi limitavo a sottolinearlo. – DaG Jul 12 '17 at 13:44
  • Oddio... veramente è proprio difficile capire questo... Molto più difficile di quello che pensava. Ma non impossibile. Grazie a Dio ho domandato questo, perché adesso capiró piú molte cose. Devo prendere alcuni minuti per leggere e releggere questo finchè capirlo hahaha. Davvero, Grazie a tutti, mi hanno aiutato moltissimo tutti. Vi ringrazio tanto. – Hamr Jul 12 '17 at 15:12
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    “Ci” è una parola apparentemente innocua, ma complessa, @Hamr. Leggi bene le voci che le dedicano i dizionari. Qualcosa puoi trovare anche nella risposta accettata qui, che nonostante la lunghezza non è completa. – DaG Jul 12 '17 at 15:43
  • A me sembra che il punto chiave qui sia che la sostituzione gli->ci viene usata in italiano; la sostituzione gli->vi invece no. In alcuni utilizzi ci e vi sono intercambiabili, ma in questo no. – Federico Poloni Jul 18 '17 at 10:05
  • Ho deciso di dare un voto negativo a questa risposta perché non sono d'accordo con l'affermazione iniziale, che sugerisce che l'uso di "ci" nella frase della domanda sia una sostituzione di "gli" con "ci" considerata informale o regionale. – Charo Feb 18 '20 at 19:08
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La frase del tuo libro è perfettamente corretta in italiano standard e va intesa in questo modo:

Sei stato troppo duro con lui! Forse è meglio se parli con lui da padre a figlio.

Come spiega l'articolo dell'enciclopedia Treccani che riguarda la particella "ci":

riferito a una persona, è corretto solo per significare ‘con lui’, ‘con lei’, ‘con loro’, quando questi pronomi (o il nome della persona) siano già stati espressi o si possano facilmente sottintendere

Con lui è tanto tempo che non ci vado più

Ci usciva già da un anno, quando si sono fidanzati

Anche l'Italiano di Serianni, nella sezione VII.48 spiega:

Ci può referirsi anche a esseri animati, purché corrisponda a un pronome dimostrativo o personale costruito con le preposizioni con, su, da, in: «Enzo voleva [...] conoscere la gente, andarci d'accordo» (Bianciardi, cit. in BRUNET 1985: 94; =andare d'accordo con essa); «è una persona seria: puoi contarci» (= contare su di lui / su di lei); «Perché non lasci il bambino ai nonni? – Ma è lui che non ci vuole andare» (=andare da loro); «da buon musulmano, credo in Dio. A torto o a ragione ci credo» (Fallaci, cit. in BRUNET 1985: 95; =credo in lui).

Tuttavia, il verbo "parlare" ammette anche la preposizione "a" per riferirsi a una persona, quindi si potrebbe dire

Forse è meglio se parli a lui da padre a figlio.

In questo caso, il pronome da usare è "gli" perché si tratta di un complemento di termine:

Forse è meglio se gli parli da padre a figlio.

L'articolo dell'enciclopedia Treccani che riguarda la particella "ci" spiega:

È invece di uso popolare, quindi da evitarsi, l’uso del ci nel senso di ‘a lui’, ‘a lei’, ‘a loro’

L’ho guardato e ci ho detto

A Maria ci ho telefonato l’altra sera

Ci insegneremo a vivere, a tutti questi bambini.

E anche nell'Italiano di Serianni (sezione VII.49), si può leggere:

Non accettabile, invece, l'uso di ci come complemento di termine riferito alla 3ª o alla 6ª persona: «ci dico», 'gli, le dico, dico loro'.Si tratta di un'uso presente in tutt'Italia, ma limitato al livello linguistico più popolare (cfr. CORTELAZZO 1972: 90-91).

Charo
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  • In catalano abbiamo lo stesso fenomeno e ho scoperto casualmente che se ne parla qui ("hi" corrisponde al "ci" italiano, mentre "li" è il pronome catalano equivalente al "gli" italiano). – Charo Jul 17 '17 at 07:45
  • "Con lui è tanto tempo che non ci vado più" è un poco ridondante, potrebbe tranquillamente essere sostituito da "Con lui è tanto tempo che non vado più". – linuxfan says Reinstate Monica Feb 20 '20 at 08:51
  • @linuxfansaysReinstateMonica: È una dislocazione a sinistra (vedi, per esempio, qui): la ripresa del complemento dislocato con un clitico si dà in quasi tutte (tutte?) le lingue romanze. – Charo Feb 20 '20 at 08:59
  • A me non pare. Anche "A me mi piace" è una dislocazione? – linuxfan says Reinstate Monica Feb 20 '20 at 09:39
  • @linuxfansaysReinstateMonica: Vedi qui. E cosa non ti pare, scusa? – Charo Feb 20 '20 at 09:42
  • Posto che io voglia dislocare a sinistra, sento una differenza tra frasi che non si possono costruire diversamente, es. "Di tempo ce n'è poco" (prova a costruirla senza "ce") e frasi dove invece si può: "Con lui è tanto tempo che non [ci] vado più". Da qui il mio "ridondante". Allora, io non chiamerei dislocazione una ripetizione ridondante. Ritengo che quando una cosa (es. dislocazione) viene usata nel modo errato, perda il suo scopo e quindi non sia più la stessa cosa che voleva essere (cioè una dislocazione). – linuxfan says Reinstate Monica Feb 20 '20 at 10:02
  • @linuxfansaysReinstateMonica: Perché non poni una domanda al riguardo? Mi sembra un argomento interessante. – Charo Feb 20 '20 at 10:18
  • Grazie per il tuo interesse. Non volevo arrivare fino a questo punto, e poi non ho tempo di redigere una domanda fatta bene. Ciao. – linuxfan says Reinstate Monica Feb 20 '20 at 14:09