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Ci rispose che ci sarebbero state cose più serie DI CUI LAMENTARSI.

Mi viene un gran dubbio su come vada interpretata la frase "di cui lamentarsi". Si tratta di una subordinata comparativa oppure di una causale? -Direi comparativa perchè viene espresso un confronto: ci sono cose più serie di altre. -Direi invece anche causale perchè in realtà potrei cambiare la frase in "a causa delle quali lamentarsi" e il significato non cambia. Come faccio a distinguere e sapere quale è giusta?

E.V.
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    Che c'entra la comparativa? Non costituisce il secondo termine di paragone, come sarebbe invece “...cose più serie di quanto sembrassero ieri”. Qui il secondo termine di paragone è implicito: per esempio “...cose più serie [di quelle che abbiamo detto] di cui lamentarsi”. È sicuramente una proposizione relativa (implicita); non so poi se il testo a cui fai riferimento introduca ulteriori tipi di relative. – DaG Nov 30 '15 at 15:03
  • Avevo pensato a una comparativa perchè nella principale leggo "cose più serie". Però è vero manca poi il termine di paragone vero e proprio. – E.V. Nov 30 '15 at 15:08
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    @DaG: Potresti scrivere il tuo commento come risposta? – Charo Dec 06 '15 at 08:32
  • Penso anche io che sia una proposizione relativa ("cui" rel. al nome precedente). –  Feb 24 '16 at 12:58
  • Noi ci lamentiamo di A; lui risponde che B è più serio di A e che semmai ci dovremmo lamentare di B. A e B sono cose di cui lamentarsi. – mario Mar 02 '16 at 17:16
  • @DaG So che la domanda è vecchia, ma se non rispondi un un paio d'ore rispondo io (sto cercando di ripulire un po' il sito e di assicurarmi che ci siano meno domande possibili senza risposta) – Denis Nardin Sep 14 '17 at 17:03
  • Fai pure, @DenisNardin: non sono particolarmente ferrato sull'analisi logica e del periodo, e già altrove ho espresso l'opinione che in parte sia fatta di distinzioni bizantine. E grazie per il lavorone per rispondere alle domande o chiuderle! – DaG Sep 14 '17 at 17:49

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Non si tratta di né di una proposizione comparativa, né di una causale. Come ha osservato DaG nei commenti, è una proposizione relativa. Questo si può osservare grazie alla presenza del pronome relativo cui. Vediamo cosa dice la Grammatica Italiana Treccani:

Nell’analisi del periodo, le proposizioni relative sono proposizioni subordinate introdotte da un pronome o da un avverbio relativo che esprimono una qualità riferita a un elemento (detto antecedente) contenuto nella proposizione.

[...]

[L]e proposizioni relative implicite sono introdotte da pronomi relativi con funzione di complemento indiretto, come cui, a cui, di cui, con cui ecc., oppure dalle preposizioni da, a e con. Hanno sempre il verbo all’infinito.

In questo caso, di cui lamentarsi è una proposizione relativa implicita, con antecedente cose. Essa ha lo scopo di esplicare meglio a quali cose l'autore faccia riferimento.

DaG
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Denis Nardin
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