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Sto cercando di scrivere un testo in cui vorrei descrivere il movimento di un liquido (birra) nello stomaco del protagonista al suo risveglio dopo una "notte brava".

Sciabordare è uno dei pochi che al momento mi viene in mente.

Esempio: "... E ancora poteva sentire la birra [sciabordare??] nel ventre dopo la folle serata... "

Esiste un verbo più appropriato di sciabordare?

Daniele B
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Sciabordare significa «[c]on riferimento ad acqua o altri liquidi, frangersi, battere ripetutamente contro un ostacolo, producendo un caratteristico rumore continuato» (Treccani, «Sciabordare»). Si presta dunque a descrivere la condizione di chi si risvegli coi postumi di una sbornia e lo stomaco ancora pieno di birra.

Altre parole di significato affine sono sciaguattare, toscanismo molto espressivo che si riferisce a liquidi e significa «agitarsi in un recipiente» (De Mauro, «Sciaguattare»), sguazzare (ma in quest’accezione non è comune, cfr. De Mauro, «Sguazzare», acc. 5) e diguazzare, voce letteraria.

Ferdinand Bardamu
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  • Grazie. Al link della treccani relativo a sciabordare leggo anche il sinonimo "rimescolare". Forse nell'esempio in esame si potrebbero anche usare altri termini che descrivono il ristagnare dell'acqua in un piccolo bacino(e.g. Stagno). – Daniele B May 19 '15 at 07:53
  • Di nulla. :-) La scelta della parola dipende dall’effetto che vuoi dare. In sciaguattare personalmente avverto un’onomatopea («shhh… wah»), e per questo è un verbo che mi piace molto, benché non si senta in giro. L’effetto fonico non è da trascurare, a mio parere, in uno scritto letterario. – Ferdinand Bardamu May 19 '15 at 08:42