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Ho preso in prestito dalla biblioteca il libro di Roberto Tartaglione, Verbissimo: tutti i verbi italiani (Firenze: Alma Edizioni, 1999), http://www.almaedizioni.it/catalogo/scheda/verbissimo/. Penso si tratti di un buon libro, anche se la coniugazione di tutti i verbi veramente non c'è. Sulla coniugazione del verbo soddisfare, che è stata discussa in questa domanda, il libro afferma che si può coniugare seguendo il modello del verbo "fare" e aggiunge questa nota:

Oltre alla coniugazione simile a quella di tutti gli altri composti di fare, dispone anche di una coniugazione autonoma e regolare. Coniugato come composto di fare prende l'accento nella III persona del presente indicativo ("soddisfà", raro) e provoca raddoppiamento consonantico nel pronome assimilato all'imperativo ("soddisfallo", raro).

Il libro non indica qual è questa "coniugazione autonoma e regolare", ma i commenti di questo post mi hanno reso chiaro che la forma "soddisfà" è ormai caduta in disuso. La mia domanda è: se "soddisfallo"/"soddisfalla"/"soddisfalli"/"soddisfalle" per la seconda persona singolare dell'imperativo più il pronome "lo"/"la"/"li"/"le" sono anche forme rare, quali sarebbero le forme usuali?

Charo
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Soddisfare è un verbo che, nel tempo, ha accolto numerose forme analogiche nella sua coniugazione. Ciò è dovuto alla crescente opacità della parola, di cui non si riconosce piú la composizione (soddis [satis] + fare).

Il DOP, piú fedele alla tradizione, riporta tre forme d’imperativo alla seconda persona singolare:

imper. soddisfai [soddisfài] (in procl. soddisfa’ [soddisfà]) o soddisfà [id. o soddisfà+]

Coerentemente, in unione con un clitico, il verbo si comporta come fare, il quale ha tre varianti d’imperativo (fai, fa’ e fa) ma, quand’è accompagnato da un clitico, seleziona solo la piú antica, fa, che attiva la cogeminazione: fallo, fanne, falli, ecc.

Tuttavia, soddisfallo, benché benedetto dalla tradizione, non è forma d’uso comune. L’uso, invece, ha sancito anche in questo caso una forma analogica: l’imperativo è soddísfa, con accento sul tema. In unione con un clitico diventa soddísfalo.

Il De Mauro riporta queste forme, ma solo dopo le due piú tradizionali.

nell’imp. soddisfai o soddisfa’ o soddisfa, soddisfate

La tendenza è però quella a normalizzare l’intera coniugazione secondo il modello dei verbi in -are, perciò non solo è piú comune sentire soddísfalo piuttosto che soddisfàllo, ma anche altri modi e tempi subiscono l’effetto dell’analogia, come l’imperfetto soddisfava per soddisfaceva (soddisfava è, al momento, una forma sconsigliata).

Ferdinand Bardamu
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    È molto difficile trovare esempi di soddisfallo. In Google Libri, per un difetto nel sistema di riconoscimento caratteri, digitando «soddisfallo» si trovano per lo piú occorrenze di «soddisfatto». A ciò va aggiunta la relativa rarità dell’imperativo di questo verbo, oltre alla confusione con soddisfallo terza persona dell’indicativo presente, con enclisi antica del pronome clitico. – Ferdinand Bardamu May 07 '15 at 09:40